Investire in PIR: Per i minorenni quali sono i vincoli dei genitori?

 Investire in PIR: Per i minorenni quali sono i vincoli dei genitori?

Lo scorso 26 Febbraio l’Agenzia delle Entrate ha emesso la circolare 3/E in cui sono state illustrate le linee guida per chi intende investire in PIR, i Piani individuali di Risparmio a lungo termine. Al fine di spiegare in cosa essi realmente consistono, è necessario citare il suddetto documento: ‘l’intervento normativo nasce dall’esigenza di prevedere un significativo incentivo fiscale finalizzato a canalizzare il risparmio delle famiglie verso gli investimenti produttivi in modo stabile e duraturo, facilitando la crescita del sistema imprenditoriale italiano.’

 

Cosa sono i PIR?

 

I Piani individuali di risparmio, meglio noti come PIR, rappresentano una modello di investimento, mediante ciò che viene risparmiato dalla gente. Ogni anno essi prevedono una destinazione di somme o valori che hanno un tetto massimo fissato a 30.000 (Trentamila) euro, mentre, su base quinquennale, non possono superare i 150.000 (Centocinquantamila) euro. Ma è consentito, comunque, anche conferire meno dei 30.000 euro annui, e l’importo non investito nell’anno solare può anche essere investito negli anni successivi, così come la somma complessiva di 150.000 euro può essere raggiunta anche oltre i cinque anni.

Oltre a ciò, è stata fissata anche una somma di investimento minimo, ovvero 500 euro.

I PIR sono destinati alle sole persone fisiche e non possono essere sottoscritte dalle aziende o da altre persone giuridiche.

Tra le indicazioni principali per chi voglia aprire questo particolare piano di investimento vi è la durata minima di 5 anni: nel caso non si rispetti questa durata, i redditi percepiti vengono tassati secondo le ordinarie regole fiscali, tranne nel caso in cui queste somme vengano reinvestite in altra maniera: in questo caso il limite di reinvestimento è di 90 giorni.

Quindi, se da un lato i PIR sono un importante strumento di risparmio per le famiglie, dall’altro essi rappresentano una grande risorsa per le imprese, poiché sono uno strumento di finanziamento a lungo termine.

 

Costruzione di un PIR: i vincoli per i genitori

 

Nella creazione di un PIR non sono presenti limiti di età: infatti, essi possono essere intestati anche ai minorenni. Ma, nel contempo, sono presenti dei vincoli per i genitori o per chi, comunque, usufruisce del piano.

Quando il PIR è intestato ad un minorenne, l’articolo 4 stabilisce che il genitore deve essere considerato come il titolare delle somme detenute. Inoltre, ogni soggetto può essere titolare solamente di un fondo, che quindi non è ripetibile.

Ancora, nel caso che il fondo sia assegnato ad un ragazzo minorenne, è stato stabilito che il PIR sia vincolato ad entrambi i genitori, ed il fondo viene diviso a metà tra i due genitori, mentre nel caso in cui ci sia un solo genitore (oppure l’usufrutto legale spetta ad un solo genitore), a quest’ultimo è impuntata l’intera somma del reddito. Quando avviene ciò, l’intestatario del fondo, nel momento in cui procede alla costruzione del Piano individuale di Risparmio, deve dichiarare di non essere in possesso di nessun altro piano a lui intestato e di non essere in possesso di redditi che derivano da forme di usufrutto a lui intestati.

Se, invece, questi redditi dei minori non sono soggetti ad usufrutto da parte di chi è l’intestatario, quest’ultimo potrà essere in possesso anche di un proprio piano individuale di risparmio.

 

Quali sono i vantaggi che portano i PIR a chi investe?

 

I PIR, come detto in precedenza, non hanno una durata fissa, ma la soglia minima di tempo è 5 anni. Rispettando quest’orizzonte temporale, il soggetto gode di alcune vantaggiose condizioni. L’agevolazione fiscale consiste nell’esenzione da tassazione sulle rendite finanziarie. Quindi, il mancato rispetto di questo limite temporale porta anche alla caduta di questo status favorevole.

 

Bilancio 2017 nettamente positivo

 

Per comprendere al meglio il fenomeno, prendiamo in considerazione i dati del bilancio inerente al 2017. Tali dati mostrano una raccolta netta di 10,9 miliardi di euro, con un evidente aumento soprattutto nel quattro trimestre dell’anno.

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