“Effetto denominatore”, investimenti tech e le sfide nei cambiamenti delle valutazioni, questi i temi in primo piano alla prossima “0100 Conference Mediterranean” di Roma

 “Effetto denominatore”, investimenti tech e le sfide nei cambiamenti delle valutazioni, questi i temi in primo piano alla prossima “0100 Conference Mediterranean” di Roma

La necessità per gli investitori istituzionali di riequilibrare la loro  asset allocation a seguito di una significativa diminuzione delle valutazioni tech nel public market, nota come “effetto denominatore”, e una prospettiva promettente per gli investimenti tecnologici con un approccio alla valutazione più “ragionevole”, sono tra i principali temi all’ordine del giorno della prossima edizione della “0100 Conference Mediterranean 2023”, evento paneuropeo che raccoglierà oltre 300 professionisti dell’industria del private equity e del venture capital, in programma a Roma il prossimo 19 ottobre al Salone delle Fontane dell’Eur.

 

“In un mondo in continua evoluzione, gli investitori hanno bisogno di una piattaforma per scambiare idee e rimanere informati sulle tendenze e le sfide del settore al fine di mantenere un vantaggio competitivo. La missione principale delle Conferenze Zero One Hundred è facilitare questo scambio e promuovere il networking tra Limited Partners (LPs), Venture Capitalists (VCs) e Private Equity (PE) firms. Offre loro opportunità per raggiungere vari obiettivi, che sia la raccolta fondi, il miglioramento della visibilità del brand, il collegamento con altri investitori o l’acquisizione di insight dai leader del settore“, ha dichiarato Pavol Fuchs, CEO of Zero One Hundred Conferences.

 

Paolo Gesess, Fondatore e Managing Partner di United Ventures e uno dei moderatori della conferenza, ha definito l’effetto denominatore come una delle sfide più rilevanti nel fundraising per gli investitori del settore tecnologico nel breve periodo. “Per gestire queste sfide, è fondamentale adottare una strategia attenta e comunicare in modo efficace con gli LP. È necessario dimostrare loro il potenziale di crescita a lungo termine e il valore degli investimenti nel settore tecnologico“, ha detto.

 

Gianluca Dettori, Presidente e General Partner di  Primo Ventures, che parlerà all’evento, ha aggiunto che la combinazione di incertezza e complessità del panorama geopolitico attuale, con i tassi di interesse fluttuanti e il persistente spettro dell’inflazione, rappresentano sfide “innegabili” per gli sforzi di fundraising. “L’approccio ‘wait and see’ prevalente oggi è strettamente legato al fatto che molti LP sono attivamente impegnati nella ristrutturazione delle loro asset allocations per adattarsi all’attuale scenario economico”, ha sottolineato.

 

Dopo un periodo tumultuoso per gli investimenti tech dell’anno scorso, entrambi gli esperti del settore guardano al futuro con ottimismo. “Il panorama degli investimenti tecnologici è entrato in un nuovo paradigma caratterizzato da un approccio più temperato, con valutazioni che riflettono una valutazione più realistica del potenziale di mercato. Le opportunità abbondano, rendendo questo un ottimo momento per investire nella tecnologia”, ha spiegato Paolo Gesess.

“Anche se le incertezze possono persistere, il potenziale di crescita a lungo termine delle aziende tecnologiche sta attirando un rinnovato interesse degli investitori”, ha concluso.

 

Secondo Gianluca Dettori, “gli anni a venire saranno i più promettenti per il nuovo ciclo economico, offrendo un ambiente molto più favorevole agli investitori con interessanti opportunità da scoprire”.

 

“L’industria del Private Equity ha bisogno di più exits”

Nel settore del private equity, le sfide sono legate al numero ridotto di exits, specialmente negli ultimi quattro trimestri, secondo il Managing Director di Eurazeo Francesco Orsi. “I fondi di buyout detengono 2,8 trilioni di dollari in un-exited assets. I GPs devono mantenere DPI e rotazione dei loro portafogli. Assets pregiati continuano ad essere scambiati a multipli adeguati, mentre il divario tra domanda e offerta è ancora piuttosto importante per gli assets di qualità inferiore. La domanda è: quando questo divario si ridurrà? Non lo so, ma so che i GPs stanno anche accumulando quantità record di capitale non investito da impiegare. Nel frattempo, il mercato del debito mostra segni di ripresa, e questo dovrebbe aiutare”, ha concluso.

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