Gli italiani e la sostenibilità tra certezze e contraddizioni

Attenzione verso l’ambiente, responsabilità sociale e governance: al centro della nuova ricerca di Toluna, digital market research agency, ci sono i temi ESG visti dagli occhi degli italiani. Obiettivo dello studio, che nel mese di luglio ha coinvolto un campione di 1000 rispondenti rappresentativi della popolazione italiana, l’approfondimento del sentiment dei consumatori verso il mondo della sostenibilità: indagandone non solo il vissuto ma anche gli atteggiamenti attuali e futuri, Toluna presenta una segmentazione dei nostri connazionali sulla base della sensibilità e dell’impegno che dimostrano nei confronti di questo tema, nonché un quadro di come ciò vada a ripercuotersi sulle aspettative verso i brand e nelle scelte d’acquisto.

Buoni propositi e azioni concrete

Fattori di sostenibilità: quanto ne sanno gli italiani? Secondo l’indagine di Toluna tre su quattro ne hanno già sentito parlare. L’atteggiamento emerso tra gli intervistati sul tema è generalmente propositivo: il 63% si definisce felice di spendere di più se il prodotto acquistato è attento all’ambiente, il 67% sostiene di provare piacere nel fare la differenza nella propria comunità e nel mondo e 8 partecipanti su 10 si sentono soddisfatti quando compiono scelte socialmente responsabili.

Questo approccio si traduce in un impegno diffuso, in vari livelli, su più fronti: primo fra tutti la raccolta differenziata, un gesto compiuto regolarmente dall’85% dei rispondenti, seguito dallo sforzo di ridurre l’uso della plastica (65%). Oltre la metà si preoccupa, poi, di riciclare farmaci scaduti (52%) e vestiti (51%), mentre tali percentuali tendono ad abbassarsi di fronte ad azioni più onerose come l’acquisto abituale di prodotti made in Italy o a chilometro zero (42%) o provenienti da coltivazioni e allevamenti sostenibili (34%). Il 30%, infine, dichiara un utilizzo regolare di energia rinnovabile.

Brand e sostenibilità: le aspettative dei consumatori

L’impegno espresso dagli intervistati non trova riscontro, ai loro occhi, nelle attività a opera dei brand. Solamente il 9% dei panelisti, infatti, è molto convinto che le aziende siano sempre più attente al proprio impatto sociale e ambientale (il 39% risponde, invece, “abbastanza”). Dopotutto, alla richiesta di menzionare brand che rispecchino i loro valori ESG, la grande maggioranza dei partecipanti non è in grado di replicare (circa 8 su 10, difatti, hanno risposto “non so” o “nessuno”), mentre dietro ai marchi citati, come Barilla e Amazon, si riscontrano motivazioni “basiche”, non specifiche o caratterizzanti, come l’uso di confezioni riciclate, la riduzione degli imballaggi, filiere controllate e mobilità elettrica.

I desideri dei consumatori, però, sono vari e ben più complessi. Oltre 7 italiani su 10, infatti, ritengono importante o estremamente importante che i brand acquistati sostengano l’uguaglianza di genere, utilizzino fonti di energia rinnovabili e adoperino materiali di provenienza responsabile. Tra i temi più menzionati anche la riduzione dell’impronta di carbonio (69%), pratiche di lavoro etiche (68%), l’impegno nella lotta al cambiamento climatico (67%) e una forza lavoro inclusiva (64%).

Un’Italia divisa

Nonostante gli atteggiamenti propositivi e le alte aspettative nei confronti dei brand, la segmentazione di Toluna rivela un Paese diviso a metà tra “attenti” (53%) e “disinteressati” (47%) e individua quattro cluster (più uno).

I più attenti possono essere catalogati in tre gruppi:

Sono, invece, due i cluster che vanno a formare l’insieme dei disinteressati:

“Le tematiche ESG sono ormai diventate parte del linguaggio comune degli italiani. Nel nostro Paese, infatti, la consapevolezza su questo argomento è molto alta e altrettanto elevate sono le aspettative dei consumatori nei confronti dei brand, a cui è richiesto un reale contributo nelle questioni socio-ambientali. – commenta Francesca Colombo, Senior Digital Researcher di TolunaCiononostante, la nostra ricerca rivela un’Italia frammentata, con diversi livelli di conoscenza ed interesse: spetta, quindi, alle aziende, riconoscere il target più in linea con la propria strategia e capire come raggiungerlo e ingaggiarlo sul fronte della sostenibilità”.