Il nuovo ruolo del procurement: da esecutore ad architetto di ecosistemi aziendali. I nuovi trend 2026 per l’ufficio acquisti secondo IUNGO
Il modo di fare impresa sta cambiando e il concetto tradizionale di filiera lineare non basta più a descrivere la complessità degli ecosistemi aziendali moderni. Ne è convinta IUNGO, piattaforma per l’ottimizzazione della supply chain collaboration e dei processi aziendali, per la quale le organizzazioni contemporanee si configurano sempre più come articolati ecosistemi di connessioni in cui aziende, fornitori, partner e clienti non sono elementi isolati, ma parti integrate di un disegno più ampio e dinamico.
In questo scenario prende forma l’“impresa estesa”, un modello in cui relazioni, dati e processi si intrecciano per creare valore condiviso e la tecnologia assume un ruolo centrale, abilitando la fluidità dei dati, la rapidità decisionale e la sincronizzazione dei processi, mentre le persone possono concentrarsi su attività strategiche ad alto valore.
Per adattarsi a questo contesto anche il ruolo del procurement sta cambiando radicalmente. Sempre di più viene percepito come Architetto e Innovatore, come confermato dai dati dell’ultima indagine di IUNGO, una funzione capace di progettare e guidare l’evoluzione dell’intero ecosistema aziendale, con un orientamento marcato all’innovazione e non più come mero esecutore.
“L’ufficio acquisti del futuro assume un ruolo strategico all’interno di un ecosistema interconnesso, dove competenze di mercato, gestione dei dati e capacità relazionali si integrano in un’attività di vera progettazione,” afferma Andrea Tinti, CEO e Founder di IUNGO. “Il concetto di “architetto” riflette questa nuova funzione: non più semplice supervisione dei flussi, ma ideazione e coordinamento di connessioni complesse, con una visione d’insieme che guida l’intero sistema.”
Il procurement del 2026 trasformerà così il concetto di tempo valorizzandolo come risorsa strategica, destinato ad attività ad alto impatto. Grazie alla tecnologia, che semplifica e automatizza i processi operativi, i professionisti possono concentrarsi su progettualità, decisioni complesse e costruzione di relazioni di valore. In questo modo, il tempo non è più un vincolo, ma un fattore abilitante per generare innovazione, orchestrare connessioni, rafforzare le relazioni e guidare la crescita dell’ecosistema.
Dopo anni di digitalizzazione accelerata e di crescente pressione su resilienza, sostenibilità e talento, il procurement entra in una nuova fase evolutiva che secondo IUNGO sarà guidata da tre tendenze chiave:
Hyper automazione intelligente: dal “fare di più” al “decidere meglio”
L’automazione tradizionale evolve verso piattaforme intelligenti che apprendono, anticipano e orchestrano processi complessi. L’integrazione di AI generativa, analytics predittivi e workflow autonomi accelera le operazioni, migliora le decisioni e libera gli specialisti per attività strategiche, rendendo il procurement sempre più “self-driving”.
Filiera rigenerativa: dall’ESG come compliance all’ESG come leva competitiva
La sostenibilità passa da obbligo normativo a leva competitiva: approcci rigenerativi fanno sì che gli acquisti migliorino ecosistemi ambientali e sociali, valorizzando fornitori innovativi e circolari, riducendo emissioni, supportando comunità locali e garantendo trasparenza lungo tutta la filiera.
Ecosistema di persone: relazioni e comunicazioni come fattore di performance
Il valore nasce dalle relazioni: pur automatizzati, i processi richiedono collaborazione fluida, comunicazioni chiare e fiducia, trasformando il procurement in un ecosistema di persone interconnesso e resiliente.
Le decisioni di acquisto rifletteranno la strategia aziendale e il comparto sarà il punto d’incontro tra intelligenza artificiale, sostenibilità evoluta e centralità delle persone. Le organizzazioni che sapranno integrare queste leve trasformeranno il procurement da funzione operativa a motore strategico di innovazione, valore e impatto positivo capace di anticipare e collaborare.