La nuova frontiera del credito: +26,3% di richieste di cessione del quinto tra gli under 30

 La nuova frontiera del credito: +26,3% di richieste di cessione del quinto tra gli under 30

Giovani, digitali e attenti: cambia il profilo del consumatore finanziario. Le aziende devono ripensare linguaggio, canali e strategie per parlare alla Generazione Z.

La cessione del quinto, considerata una formula tradizionale, è oggi sempre più scelta anche dai giovani under 30. Questa modalità di finanziamento sta diventando una leva di autonomia economica per la Generazione Z, che mostra un approccio più maturo e consapevole al credito.

Secondo il rapporto pubblicato da Experian, nel 2024 le richieste di cessione del quinto sono cresciute del 26,3%, con un contributo significativo proprio dalla fascia 18-28 anni. A colpire anche il cambiamento nell’uso del prestito: la Generazione Z tende a richiedere importi inferiori rispetto alle generazioni precedenti, con una media di 10.940 € contro i 16.338 € mediamente richiesti dalla Generazione X. Un dato che riflette un approccio più cauto e consapevole all’indebitamento.

Perché la cessione del quinto piace ai giovani: funzionamento e vantaggi

La cessione del quinto è un tipo di prestito in cui la rata viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione. Non si può pagare più del 20% di quanto si guadagna al mese, e il rimborso è coperto da un’assicurazione obbligatoria.

È una formula sicura e comoda, anche per chi non ha ancora una lunga storia creditizia. Proprio per questo è sempre più apprezzata dai giovani: è facile da gestire, offre certezze e non richiede grandi requisiti.

I giovani adulti usano questo strumento per obiettivi pratici: l’acquisto di auto usate è la prima motivazione (28,9%), seguita da formazione, viaggi e piccoli progetti imprenditoriali.

Nuove esigenze, nuove regole: come cambia il rapporto tra utenti e istituti finanziari

Per banche e finanziarie si pone una sfida: rivolgersi a un pubblico completamente diverso rispetto al passato, con nuove esigenze, linguaggi e abitudini. La Generazione Z non risponde più ai messaggi pubblicitari tradizionali. Nativi digitali, sempre connessi e molto selettivi nei confronti delle comunicazioni commerciali, non si lasciano convincere da promesse generiche o da messaggi impersonali.

Il vero cambiamento non riguarda solo i prodotti, ma il modo in cui le persone ne vengono a conoscenzaspiega Alessandro Savioli, co-fondatore di Leadservice. Oggi non è sufficiente offrire un prestito: è necessario comprendere quando nasce l’interesse e come intercettarlo. La lead generation è lo strumento che permette di creare un punto d’incontro tra un bisogno latente e l’offerta giusta, al momento giusto. Per raggiungere i giovani clienti ha senso puntare sulla qualità della comunicazione: conoscere chi sono, dove si informano e cosa cercano. È così che si crea un dialogo autentico, anche in un mercato complesso come quello del credito.

Per essere davvero efficaci, gli istituti finanziari devono quindi ripensare approccio e canali. È in questa direzione che opera Leadservice, realtà italiana specializzata nell’acquisizione di contatti qualificati, che supporta banche, finanziarie e operatori del credito nel raggiungere persone realmente interessate, attraverso strategie su misura basate su analisi dei dati, comportamenti online e contenuti rilevanti.

Per rispondere in modo intelligente alle abitudini di consumo della Generazione Z e trasformare il loro interesse in una relazione di fiducia, è fondamentale che gli istituti finanziari modernizzino il proprio approccio. Serve adottare strategie di comunicazione personalizzate e proporre contenuti rilevanti e in linea con le esigenze e le aspettative dei nuovi utenti che si affacciano per la prima volta al mondo del credito.

Altrettanto importante è dimostrare loro un impegno concreto in ambiti come etica, sostenibilità e trasparenza, elementi che la Gen Z considera essenziali per scegliere a chi affidarsi.

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