Risultati sondaggio benessere psicologico nelle università, Factanza & Eumetra

 Risultati sondaggio benessere psicologico nelle università, Factanza & Eumetra

Università e benessere psicologico: il 62% degli studenti denuncia una scarsa attenzione al tema

L’università italiana è un luogo di crescita e apprendimento, ma anche di forte stress e ansia per la maggior parte degli studenti. Secondo una recente ricerca condotta da Factanza Media e Eumetra, il 62% degli intervistati ritiene che le università italiane prestino scarsa attenzione al benessere psicologico degli studenti, una criticità che emerge con forza soprattutto in alcuni ambiti di studio e in specifiche fasce di popolazione universitaria. La conseguenza più preoccupante di questo dato, è che il 86% degli intervistati, in generale, associa l’università a sentimenti ed emozioni negative.

Questi dati confermano ciò che molti studenti già vivono sulla propria pelle e che Factanza Media ha voluto indagare con l’inchiesta podcast “Come stare sott’acqua”, in uscita su tutte le piattaforme dal 6 marzo. Un viaggio dentro il disagio psicologico degli universitari italiani, che parte da storie di cronaca drammatiche – studenti che si tolgono la vita – per arrivare a un quadro più ampio: l’ansia da performance, il senso di inadeguatezza e il sistema di bugie che molti ragazzi costruiscono per sopravvivere alle pressioni sociali e accademiche.

Secondo l’indagine di Factanza Media, il 69% degli studenti ha vissuto l’università con ansia o stress. Gli esami rappresentano la principale fonte di stress (78%), seguiti dall’incertezza sul futuro e dalla paura del fallimento (55%). Un altro fattore rilevante è il rapporto con i docenti: quasi uno su due, il 46% degli studenti, dichiara di aver  subito almeno una volta episodi di umiliazione o angherie da parte di un professore.
Ulteriore fattore rilevante, il peso delle aspettative: secondo l’indagine, una persona su tre ammette di aver mentito almeno una volta sul proprio percorso universitario.

La mancanza di supporto istituzionale è evidente: sebbene il 30% degli intervistati si sia rivolto a uno psicologo per motivi legati all’università, solo il 3% ha usufruito del servizio messo a disposizione dall’ateneo; la stragrande maggioranza si rivolge a psicologi privati.

Il podcast “Come stare sott’acqua”: rompere il tabù e influenzare il cambiamento

Di fronte a questa emergenza, Factanza Media ha deciso di accendere un riflettore con un’inchiesta approfondita che intreccia prospettive cliniche, sociologiche e sistemiche. “Come stare sott’acqua”, scritto e condotto da Mario Messina e Gianluca Grimaldi, racconta la realtà di chi vive questa condizione ogni giorno e punta a rompere il tabù, portando il dibattito fuori dalle aule universitarie e dentro le istituzioni.

Nel podcast, rettori, psicologi, psichiatri, docenti e studenti affrontano i nodi di un sistema accademico che genera ansia e senso di inadeguatezza, cercando soluzioni concrete per un’università più attenta alla salute mentale.

La richiesta degli studenti è chiara: il 93% sarebbe favorevole all’introduzione di corsi di pedagogia obbligatori per i professori universitari, per migliorare la didattica e le relazioni con gli studenti. Inoltre, il 58% vorrebbe più laboratori pratici e meno lezioni teoriche, percentuale che sale al 72% tra i Millennials.

I dati del sondaggio e le testimonianze raccolte nel podcast rivelano una generazione che si trova a fronteggiare un sistema che forma professionalmente, ma abbandona emotivamente. L’università deve smettere di essere un ambiente ostile e diventare un luogo in cui si può crescere senza essere schiacciati.

“Come stare sott’acqua” sarà disponibile dal 6 marzo su tutte le piattaforme podcast.

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