Alla Design Week si fa spazio “Layered Transparency”, la prima mostra in realtà aumentata geolocalizzata realizzata da Snapchat e Istituto Marangoni Milano
Snapchat annuncia la sua presenza alla Milano Design Week 2022 con “Layered Transparency”, la prima mostra in AR geolocalizzata realizzata con l’innovativa tecnologia Custom Landmarker in collaborazione con Istituto Marangoni Milano • The School of Design.
La cultura del progetto ha sempre unito in sé contenuti materiali e umanistici. Oggi, l’ascesa degli scenari virtuali aggiunge una nuova variabile all’equazione estetica del design, ridefinita dai percorsi visivi aperti dai paesaggi digitali. Il confine tra fisico e virtuale si fa sempre più labile e il futuro si arricchisce di esperienze, intangibili ma visivamente percepibili che fanno leva sul valore aggiunto di entrambe le parti per sviluppare design di nuova generazione altamente innovativi e immersivi.
“Layered Transparency” – questo il tema della mostra – è il primo progetto realizzato in Italia con la tecnologia Custom Landmarker di Snapchat che permette di geolocalizzare gli elementi prodotti in realtà aumentata. Per la realizzazione di questa esposizione, Istituto Marangoni Milano • The School of Design ha realizzato una selezione di progetti sviluppati dagli studenti dei corsi di Product Design e, grazie all’AR di Snap, li ha collocati virtualmente nelle strade del Durini Design District.
Sei i progetti scelti che prenderanno vita in sei diverse location della zona del design ai piedi della Madonnina, realizzati per importanti brand del panorama del design italiano e internazionale. Saranno visualizzabili a partire dal 7 giugno semplicemente scansionando gli Snapcode apposti in via Durini. Semplicemente scaricando la app di Snapchat e inquadrando il codice, il visitatore potrà ammirare il prodotto virtuale che si sovrappone al contesto outdoor reale. Ecco che, ancora una volta, realtà fisica e virtuale si fondono generando un’esperienza altamente immersiva e coinvolgente.
La visualizzazione delle installazioni sarà possibile sia in modalità “camera tradizionale” che “selfie” consentendo, quindi, ai visitatori di proiettare loro stessi all’interno di un contesto di design.
Questa mostra dal carattere altamente innovativo è stata resa possibile grazie alla stretta collaborazione tra Snapchat e Istituto Marangoni Milano • The School of Design. Quest’ultima, infatti, da tempo collabora con la camera company per fornire ai suoi iscritti un’offerta formativa all’avanguardia che guarda alla tecnologia come leva imprescindibile per i professionisti di domani. Le due realtà hanno già lanciato, infatti, il contest “The world is your canvas” per supportare i talenti che vogliono intraprendere una carriera nell’ambito dell’interaction design che offrirà al vincitore una borsa di studio per il Master in Digital Design For Immersive Experiences che avrà inizio a ottobre 2022 e che prevedrà l’intervento di professionisti di Snapchat all’interno del corso.
“Questo tipo di progetto è rappresentativo dell’identità della nostra scuola. La nostra missione è riuscire, attraverso i progetti dei nostri studenti e Alumni con una forte caratterizzazione tecnologica e sperimentale, a dare ai brand con i quali collaboriamo idee innovative che possano essere utili al cambiamento,” ha spiegato Sergio Nava • Direttore dell’Educazione presso Istituto Marangoni Milano • The School of Design.
I sei progetti in mostra nel dettaglio:
Quinta | Silvio Pompei (Via Durini)
Quinta è un divisorio mobile fonoassorbente pensato come proposta per il brand Alias in risposta alle nuove esigenze del lavoratore “agile”, il cui spazio domestico deve essere continuamente rimodellato per passare da un ambiente privato a uno lavorativo. Il nome Quinta allude appunto a come gli incontri digitali abbiano trasformato la casa in un palcoscenico in cui gli oggetti formano la scenografia, fornendo uno sfondo idoneo sia a videochiamate aziendali che personali.
Air Whale | Marco Ripani (Via Santa Cecilia)
Air Whale è una seduta pensata per il brand Cappellini ispirata al profilo della pinna delle megattere, che grazie al suo profilo sinusoidale garantisce elevate prestazioni idrodinamiche. Questa forma è stata trasposta nella seduta definendo un modulo ripetibile attraverso il quale si creano composizioni astratte. Questi volumi fluidi e organici, realizzati in policarbonato traslucido ricoperto da una pellicola vinilica iridescente, possono essere realizzati anche in plastica riciclata.
Phygital | Riccardo Ciofi (Via Cerva, 24 • Istituto Marangoni • The School of Design)
Un divano, il cui nome rimanda all’ibridazione dello spazio fisico e digitale, pensato come proposta per il brand Moroso. Il suo corpo modulare simula elementi asimmetrici per richiamare l’estetica dei murales. Queste grafiche sono digitalizzate e stampate sulla fodera in Lycra a doppio strato che fornisce una scomposizione visiva e una profondità fittizia ai tre elementi che compongono il divano a due posti.
Gravità Permanente [Permament Gravity] | Giorgia Apreia (Via Durini)
Chaise longue pensata per il brand Memphis, il cui linguaggio si è definito negli anni Ottanta come caratterizzato da forme geometriche solenni e colori accesi. Questo linguaggio risulta oggi particolarmente in sintonia con lo scenario visivo contemporaneo, in particolare con quello realizzato dagli artisti 3D nei loro lavori sperimentali. Oltre a ciò, il progetto contiene riferimenti alla letteratura, alla scienza e all’astrattismo, oltre che al tappeto volante delle fiabe, da cui il nome Gravità Permanente che racchiude in sé un’idea di leggerezza astratta legata tanto alla magia che alla dimensione digitale.
Pagh | Matteo Agati (Via Santa Cecilia)
Pagh è uno sgabello con le dimensioni di una poltrona, che unisce la tradizione orientale a quella occidentale. Ispirato alla posizione a gambe incrociate assunta durante la meditazione, il concetto alla base del prodotto si estende all’idea di levitazione e leggerezza, trasposte nella forma dell’oggetto la cui struttura è in legno wengé e cuscini sono in poliuretano espanso imbottiti. Una volta appoggiati sul piano, i cuscini sembrano levitare grazie alla forma convessa delle lenzuola traforate.
Saudade | Mariana Gomes Prestes (Via Durini)
“Saudade” è una parola brasiliana ma un sentimento universale, il suo significato è quello della nostalgia che può emergere in ogni momento a causa di una canzone, un profumo, un luogo o semplicemente una distanza. Come un’onda di sentimenti che all’improvviso ci abbraccia, questo progetto di design, pensato come proposta per Moroso, rappresenta la fluidità e il calore delle emozioni in contrasto con il freddo dell’assenza e della distanza. La forma di Saudade nasce infatti dal movimento fluido di un tratto di acquerello, da cui prende la forma sinuosa ed elegante imbottita con elementi ondulati a diverse altezze che, come un’onda calda, collegano le diverse parti del divano.