Cina e guida autonoma: il futuro della mobilità
La Cina, primo produttore mondiale di veicoli elettrici, si sta concentrando sulla guida autonoma e per prima ha autorizzato la circolazione di veicoli senza conducente, quindi con il massimo livello di autonomia, il livello 5.
Lo scorso 19 agosto, nel centro di Jiangsu, un furgone-robot ha effettuato la prima consegna a domicilio nel pieno del traffico e schivando gli ostacoli come auto, pedoni e semafori.
Jangsu e la sua provincia è una dei centri dove un sistema di ‘connected vehicle to infrastructure’ consente di raccogliere e elaborare informazioni prodotte dall’infrastruttura stradale e quelle relative alla presenza di altri veicoli o al pericolo di collisione, inviando poi sullo schermo del veicolo senza conducente.
Per ora i governi non possono permettersi di autorizzare soluzioni troppo aggressive visto che l’opinione pubblica è pronta a scatenarsi sia sul fronte del 5G che per ogni incidente che può succedere.
L’azienda americana WeRide, eccellenza mondiale della guida autonoma, ha deciso di emigrare per sperimentare i suoi sistemi di livello 4 e 5 in un ambiente favorevole. Presto porterà una flotta di 500 veicoli da testare sul campo in Cina.
La sicurezza è un problema non trascurabile. Infatti, i veicoli si devono parlare fra loro e con l’ambiente circostante. Perché ciò accada dovranno scambiarsi milioni e milioni di informazioni al secondo. Ed il controverso 5G è la soluzione nella mobilità del futuro: “autonomous driving technology”
La Cina, già sotto pressione dall’inquinamento e dal sovraffollamento delle città, si concentra sugli investimenti in ambito di automotive. Ancora una volta tecnologia e investimento sembra abbiano la meglio sulla sostenibilità.