Influencer marketing il report di IED Milano e Akqa
Pare che il 60% delle aziende che investe nel fenomeno ‘influencer’ si dichiara soddisfatto nel 67% dei casi.
Ma quali sono i parametri fondamentali per scegliere un influencer?
L’Osservatorio di IED e Akqa, condotto tra agosto e ottobre 2019, ha riguardato più di 200 professionisti di comparti marketing e prodotto, digital PR e social media, oltre a top manager.
Al primo posto secondo la ricerca di IED Milano e Akqa che la scelta degli influencer si leghi a:
- affinità della persona con l’azienda e il suo target
- creazione di contenuti creativi e di valore
L’investimento medio dichiarato dai brand intervistati è stato di 45 mila euro per le PMI, 89 mila euro per le grandi imprese e 11.200 per le start up. Chi investe di più lo fa in attività continuative contro le attività ‘one shot’ che però salgono del 16% rispetto al 2018. Questo dato indica come l’incremento di campagne a sé stanti manifesta la volontà delle aziende di iniziare a sperimentare, testando l’influencer marketing, anche se con una media di budget più bassa (43k).
È interessante vedere come l’utilizzo
strategico dell’influencer marketing sia
collegato agli obiettivi di protezione dei valori del brand e la creatività e
consistenza degli stessi.
In particolare, gli obiettivi principali delle attività sono:
- awareness (75%)
- vendita di prodotti (48%)
- miglioramento della reputation (52%)
- educazione sul prodotto (39%)
Il tema dell’autenticità è cruciale per stabilire fiducia tra l’azienda e l’influencer.
Infatti, un’azienda su dieci dichiara di essere stata vittima di frodi da parte degli influencer, con utilizzo di bot come causa principale. Meno del 50% però si tutela da queste dinamiche anche grazie alla clausola contrattuale con rescissione dell’accordo (34%).