Le nuove funzionalità di privacy per gli utenti di Twitter e Facebook: come evitare il blocco

Generalmente, spicca una grande discrezionalità di applicazione nei regolamenti delle pagine di policy delle due piattaforme. Cominciamo proprio da ciò che ha portato al blocco di Donald Trump da parte di Twitter e Facebook: “proibiamo l’esaltazione della violenza” scrive Twitter, “se continui a violare queste norme dopo aver ricevuto un avviso, il tuo account verrà sospeso in modo permanente”. Facebook detta funzioni più generiche, dicendo che valuta di caso in caso se solo rimuovere il contenuto o anche bloccare l’account, temporaneamente o per sempre. Difatti, contro Trump, Twitter ha scelto il blocco permanente; con Facebook è invece “a tempo indefinito”, ha affermato Mark Zuckerberg.
Naturalmente, nell’ hate speech, Twitter include anche l’incitamento alla paura o all’odio verso una categoria protetta, insulti, metafore razziste, sessiste e offese varie. L’utente potrebbe pubblicare quei contenuti a scopo di critica e divulgazione (non per incitamento); ma in questo caso lo può fare solo contrassegnandolo come contenuto multimediale sensibile.
Medesimo discorso per le minacce di violenza, difatti Twitter adotta una punizione più severa: “Sospenderemo con effetto immediato e permanente tutti gli account che pubblicano minacce di violenza”. Inoltre, vieta qualsiasi comportamento molesto, intimidatorio o finalizzato a denigrare altri, incluse le molestie sessuali. I contenuti pornografici, però, Facebook li blocca in automatico. Twitter permette sesso, purché consensuale.
Infine, sulle fake news Facebook è particolarmente permissivo bloccandole solo se portano a un danno concreto e immediato. Twitter rimuove le fake news se contengono informazioni sicuramente false. Entrambe le piattaforme, per questi motivi, stanno rimuovendo contenuti falsi in merito al covid-19.
