Pompei (Deloitte): «Digitalizzazione e AI strategiche per la crescita italiana. Necessari più investimenti e più competenze per essere competitivi»

«Viviamo un contesto che ci pone una serie di sfide di eccezionale complessità: tra le partite più importanti c’è quella della transizione digitale e tecnologica. Il potenziale della trasformazione digitale, trainata dall’intelligenza artificiale e dall’ecosistema delle altre tecnologie, infatti, può accrescere la competitività in tutti i settori, favorendo la crescita dell’Italia e uno sviluppo più inclusivo a livello globale». Lo ha dichiarato Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia, intervenendo oggi alla Camera dei Deputati nel corso dell’evento “La transizione digitale fra tecnologia, economia e demografia verso un nuovo ecosistema finanziario”.
Secondo il report “B7 Flash” di Deloitte e Confindustria, pubblicato in occasione della Ministeriale “Industria, Tecnologia e Digitale del G7”, la digitalizzazione indotta dalle nuove tecnologie è un fattore sempre più strategico, essenziale in ogni settore. Nel 2022, in Europa il 69% delle aziende manifatturiere ha adottato tecnologie digitali avanzate e il dato sale al 98% nella media dei 4 principali economie del G7 Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Nel 2023, le aziende digitalmente più evolute hanno registrato un EBIT maggiore del 6% rispetto a quelle meno mature. Il dato evidenzia la centralità di tali investimenti per produttività e crescita. Inoltre, si prevede che gli investimenti globali per la trasformazione digitale raggiungeranno i 3.400 miliardi di dollari nel 2026 e il mercato dell’AI raggiungerà i 373 miliardi di dollari nel 2024, che diventeranno 946 miliardi di dollari entro il 2030.
«L’intelligenza artificiale», ha detto Pompei, «si distingue e si distinguerà sempre più come il principale catalizzatore della trasformazione della nostra era, detenendo un enorme potenziale per incrementare produttività, competitività e crescita. È la tecnologia che, nei prossimi anni, più di tutte consentirà l’efficientamento della produzione, dell’utilizzo di risorse e la riduzione dei costi, grazie all’automazione e al supporto decisionale derivante da analisi accurate e tempestive di grandi quantità di dati. L’intelligenza artificiale generativa, poi, potrà offrire soluzioni per affrontare le sfide poste da una popolazione in calo e in continuo invecchiamento, aspetto particolarmente rilevante nel nostro Paese».
