Milano al tempo del Coronavirus, Beintoo rivela come cambiano le abitudini di consumo

 Milano al tempo del Coronavirus, Beintoo rivela come cambiano le abitudini di consumo

foto ipp/giorgio rossi milano 02 03 2020 emergenza coronavirus – riaperto a fedeli e visitatori il duomo di milano nella foto galleria vittorio emanuele poco affollate

Con la diffusione del Coronavirus, la popolazione della capitale economica e finanziaria d’Italia appare nettamente divisa. Si va dai catastrofisti, agli inerti, dai prudenti, ai timidi intraprendenti, per arrivare ai più temerari sostenitori del #milanononsiferma.

Se però provassimo per un attimo a mettere da parte gli schieramenti, le voci caotiche e le paure delle ultime settimane, potremmo provare a comprendere il vero impatto di questa emergenza sulla città e sui consumi.

Beintoo è andata oltre le opinioni e ha ricercato risposte tangibili conducendo uno studio di visit trend su alcuni dei luoghi fisici più frequentati della città, per capire come si è evoluto il traffico di persone nelle ultime settimane.

Nello specifico, mediante la sua tecnologia proprietaria di location intelligence, Beintoo ha analizzato gli accessi a ristoranti, negozi di abbigliamento, catene di supermercati, agli aeroporti di Malpensa e Linate, e alle stazioni Centrale e Garibaldi, evidenziando i cambiamenti nelle abitudini di consumo dei milanesi.

Lo studio ha preso in considerazione il periodo dal 1° febbraio al 4 marzo 2020, e si è concentrato sulle persone, appartenenti al panel di Beintoo, che normalmente frequentano i census block della città di Milano.

Il comparto grocery mantiene un trend di accessi in linea con la media, ad eccezione di un picco verificatosi durante il primo weekend di emergenza, quello del 22 febbraio. Il comparto fast food, invece, mostra un calo drastico a partire da domenica 23 anche se il trend degli ultimi giorni sembra indicare un leggero ritorno verso la normalità.

Se invece si prendono in considerazione gli accessi alle due principali stazioni e ai due principali aeroporti di Milano, questi si sono normalizzati sulla base della media delle prime due settimane di febbraio e aggregati su base settimanale. Il calo è omogeneo a partire dal weekend del 22 febbraio, con un lieve ritardo per gli aeroporti, in particolare Malpensa. E non si individuano grossi segnali di ripresa del traffico pedonale.

Il quadro che emerge dai dati analizzati è quello di una città che è stata colpita da una notizia di forte impatto, e ne è stata sicuramente destabilizzata.

Allo stesso tempo, con il passare dei giorni, probabilmente grazie alle norme di sicurezza introdotte e strettamente osservate sia dalla maggior parte dei cittadini che dalle piccole e grandi imprese, si inizia a intravedere la ricerca di un nuovo equilibrio, fatto sì di precauzioni, ma anche di tanta resilienza e voglia di reagire.

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